Come si vende la casa ricevuta in donazione?
Acquistare una casa può rivelarsi rischioso ma evitare i problemi risulta possibile. Si ricorda che la donazione è contestabile entro 20 anni dal momento in cui è stata trascritta o entro 10 anni dal decesso del donante. Per proteggere la donazione, l’erede può rinunciare alla contestazione con un atto formale sottoscritto quando ancora il donante è in vita.
Chi può avere pretese in caso di donazione?
Chi dona una casa, a un parente o a un terzo, compie un atto che potrebbe danneggiare i cosiddetti legittimari, ai quali la legge accorda sempre una quota minima del patrimonio del defunto, anche a dispetto della sua volontà. I legittimari possono esperire la cosiddetta “azione di riduzione della legittima”, una causa volta a recuperare quella parte di eredità che spetta loro per legge. L’azione di riduzione, però, non può essere esperita superato un certo termine: 20 anni dalla trascrizione della donazione nei pubblici registri immobiliari; 10 anni dall’apertura della successione. Superato questo arco di tempo, se non viene intrapresa alcuna azione, la donazione diventa inattaccabile.
Donazioni beni immobili, di cosa si tratta?
La donazione è il contratto con il quale, per spirito di liberalità, una parte arricchisce l’altra, disponendo a favore di questa di un suo diritto o assumendo verso la stessa un’obbligazione. Costituiscono oggetto di donazione tutti i beni e i diritti che possono arricchire il patrimonio del donatario, come ad esempio immobili, crediti, aziende, denaro, veicoli o opere d’arte. Possono donare solo coloro che possono disporre liberamente dei propri beni.
Donazioni beni immobili, quali sono le imposte da pagare?
Le imposte da pagare su una donazione immobiliare dipendono dal grado di parentela che intercorre tra donante e donatario. L’imposta si ottiene applicando alla base imponibile, decurtata dall’eventuale franchigia, le seguenti aliquote che variano anch’esse a seconda del rapporto di parentela tra donante e beneficiario e variano da 4% al 8%
Sulle donazioni di un bene immobile o di un diritto reale immobiliare sono dovute, inoltre:
- L’imposta ipotecaria, nella misura del 2% del valore dell’immobile;
- L’imposta catastale, nella misura dell’1% del valore dell’immobile.
L’imposta è dovuta dai donatari per le donazioni e dai beneficiari per le altre liberalità tra vivi. Ai fini dell’imposta sono considerati parenti in linea retta anche i genitori e i figli naturali, i rispettivi ascendenti e discendenti in linea retta, gli adottanti e gli adottati.
Per le donazioni di prima casa si applicano le imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna. L’agevolazione prima casa a titolo di donazione non preclude la possibilità di chiedere nuovamente il regime di esenzione in caso di successivo, eventuale, acquisto a titolo oneroso di altro immobile (soggetto a imposta di registro). L’agevolazione prima casa fruita per l’acquisto di immobili per donazione preclude ulteriori acquisti agevolati a titolo gratuito, salvo che tali acquisti abbiano per oggetto quote dello stesso immobili.
Chi è abilitato a redigere ape e conformità urbanistico catastale?
Un tecnico abilitato, iscritto all’albo che ha conseguito un corso idoneo a tale certificati
Quando questo due documenti sono necessari?
Per quanto concerne l’ape è necessaria già dalla messa in promo degli annunci deve essere indicata sui portali immobiliari e sui cartelli o atro materiale pubblicitario (brochure, volantini, flyers) riguardanti l’immobile.